venerdì 4 dicembre ore 17:00
Lezione 3: Crema tra medioevo e rinascimento
Priva di un passato romano e altomedievale, Crema compare nelle fonti a partire dal 1074. Spina nel fianco dei cremonesi e costantemente alleata con Milano, tra il 1159 e il 1160 fu assediata e distrutta dall’imperatore Federico Barbarossa. Qualche decennio prima era stata costruita la chiesa maggiore a tre navate e tre absidi, che a partire dalla metà del XIII secolo fu riedificata. Nacque così uno splendido cantiere gotico, uno dei più interessanti della Lombardia, soprattutto per l’imponente facciata “a vento” che si erge al di sopra del culmine della navata maggiore ed è caratterizzata da una ricca e diversificata decorazione in laterizio. Inoltre ebbe inizio la revisione dello spazio della piazza del duomo: se al Duecento possiamo ricondurre il palazzo comunale e la torre pretoria, l’operazione procedette con maggiore impulso a partire dal 1449, anno nel quale Crema entrò nel dominio della Repubblica di Venezia. Seguì la costruzione del Palazzo Comunale, del Torrazzo, del Palazzo della Notaria (vescovile a partire dal 1580, anno dell’istituzione della diocesi) e del Palazzo Pretorio. Anche il duomo fu interessato dallo splendore artistico del rinascimento, che si distingueva per l’incontro tra la cultura lombarda e la cultura veneziana: per esempio, nel 1512-1513 Agostino de Fondulis, uno dei grandi maestri della scultura in terracotta, realizzò con la sua bottega la decorazione della cappella di San Marco. Si parlerà anche del tempio civico di Crema: Santa Maria della Croce, splendido edificio a pianta centrale che sorse sul luogo di un miracolo mariano e fu progettato nel 1490 da Giovanni Battagio, uno degli architetti che recepirono la lezione di Donato Bramante – giunto a Milano da alcuni anni – con maggiore prontezza e con i più validi risultati